Aterosclerosi e TAVR: ruolo del QFR

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Operatore: Centro Chirurgico Orsolini
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Caricato il: 27 Giugno 2024
La stenosi aortica grave e la malattia coronarica spesso coesistono nei pazienti anziani, rendendo la gestione di queste condizioni complesse una sfida clinica significativa. Un recente studio condotto da un team di ricercatori italiani ha esplorato l’impatto del Quantitative Flow Ratio (QFR) sulla prognosi dei pazienti con stenosi aortica grave sottoposti a sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVR). Obiettivo dello Studio L’obiettivo principale dello studio era valutare l’impatto prognostico della malattia coronarica funzionalmente significativa, determinata tramite QFR, nei pazienti con stenosi aortica grave trattati con TAVR, senza concomitante rivascolarizzazione coronarica. La malattia coronarica funzionalmente significativa è stata definita da un QFR inferiore a 0.80. Metodi Questo studio retrospettivo ha coinvolto quattro centri italiani e ha arruolato consecutivamente pazienti con stenosi aortica grave trattati con TAVR. Nessuno dei pazienti arruolati ha ricevuto rivascolarizzazione coronarica pre-TAVR o concomitante, sia per l’assenza di stenosi coronariche significative sia per decisione clinica. La valutazione visiva del restringimento del diametro coronarico e l’analisi QFR sono state eseguite su tutte le arterie coronarie. L’end point primario era la mortalità per tutte le cause a 3 anni di follow-up. Risultati Un totale di 318 pazienti è stato arruolato nello studio. La valutazione visiva ha rivelato che 140 pazienti (44%) presentavano una stenosi del diametro ≥50% in almeno una arteria coronarica, mentre 78 pazienti (24,5%) avevano almeno un vaso con QFR <0.80 e, pertanto, sono stati inclusi nel gruppo QFR positivo. Complessivamente, 69 pazienti (21,7%) sono deceduti durante il follow-up. L’analisi Kaplan-Meier ha mostrato che i pazienti con QFR positivo hanno sperimentato tassi di mortalità significativamente più alti rispetto a quelli senza QFR positivo (51,1% contro 12,1%; P<0.001). Non è emersa alcuna differenza significativa in termini di mortalità tra i pazienti con o senza malattia coronarica significativa secondo la valutazione angiografica (24,3% contro 19,7%; P=0.244). In un modello di regressione multivariata, il QFR positivo è risultato essere un predittore indipendente di mortalità per tutte le cause durante il follow-up (hazard ratio, 5.31 [95% CI, 3.21-8.76]). Conclusioni I risultati di questo studio indicano che il QFR coronarico può predire la mortalità nei pazienti con stenosi aortica grave trattati con TAVR senza rivascolarizzazione. Questo sottolinea l’importanza del QFR nella valutazione pre-operatoria e nella gestione clinica dei pazienti con stenosi aortica.

Bibliografia

Circ Cardiovasc Interv. 2024 Jun 18:e013705. doi: 10.1161/CIRCINTERVENTIONS.123.013705

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