I POLMONI

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Operatore: Centro Chirurgico Orsolini
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Caricato il: 13 Giugno 2024

Termine

POLMONI

Significato

Nei polmoni avvengono gli scambi gassosi fra aria e sangue: la particolare struttura di questi organi, ricchissimi di cavità altamente vascolarizzate, è proprio legata a questa funzione.
Si distinguono un polmone destro, più voluminoso e suddiviso in 3 lobi, e un polmone sinistro, suddiviso in 2 lobi; entrambi si trovano nelle logge polmonari della cassa toracica, separati da uno spazio compreso fra lo sterno e la colonna vertebrale chiamato mediastino, nel quale si trovano il cuore, il timo, la trachea, i bronchi, l’esofago e i vasi sanguigni più grossi (come l’aorta). Ciascun polmone è avvolto dalla pleura, una membrana sierosa formata da due foglietti (viscerale, aderente alla superficie del polmone, e parietale, aderente alla superficie delle logge polmonari) che delimitano la cavità pleurica all’interno della quale si ha una pressione negativa che determina l’espansione dei polmoni durante la respirazione.
In ciascun polmone si distinguono:
– una base, o faccia diaframmatica, inclinata in basso e in dietro, di forma concava e semilunare, modellata sulla convessità del diaframma;
– un apice, costituito da tutta quella parte arrotondata di polmone che sta al di sopra del margine superiore della costa II; a destra l’apice è incurvato in avanti e medialmente, a sinistra è meno distinto dal resto dell’organo. Segnato dall’impronta dell’arteria succlavia, l’apice è in rapporto con l’arteria intercostale suprema e con la mammaria interna, mentre posteriormente prende contatto con il ganglio cervicale inferiore del simpatico.
La superficie di ciascun polmone è attraversata da scissure che raggiungono lilo delimitando i lobi. Nel polmone destro le scissure sono 2: quella principale, che raggiunge la base tagliando l’organo obliquamente, dall’alto verso il basso; e quella secondaria che si stacca da quella principale a livello della costa VI e che attraversa la faccia laterale orizzontalmente raggiungendo l’ilo diretta obliquamente verso l’alto. Nel polmone sinistro l’unica scissura presente è simile a quella principale del polmone destro. Ciascun lobo è attraversato da un ramo del bronco principale detto bronco di prim’ordine.
Ciascun lobo viene ulteriormente suddiviso in territori detti zone o segmenti polmonari: essi hanno forma piramidale con la base volta all’esterno e l’apice verso l’ilo, e sono strutturati attorno a un bronco segmentario (o zonale, o di secondo ordine) e a un’arteria segmentaria, oltre che drenati da una vena perisegmentaria.
Ciascun segmento comprende centinaia di lobuli polmonari, riconoscibili anche all’esterno, delimitati da sottili linee poligonali di connettivo pigmentato e forniti di bronchioli lobulari (1 mm di dia-metro). All’interno del lobulo, ciascun bronchiolo si ramifica in bronchioli intralobulari (0,3 mm) a loro volta ramificati in 10-15 bronchioli terminali o minimi, a ciascuno dei quali fa capo un àcino polmonare.
In ciascun acino, il bronchiolo terminale dà origine a 2 bronchioli respiratori o alveolari che, lungo il loro percorso, presentano alcune estroflessioni emisferiche chiamate alveoli polmonari. Essi si fanno sempre più numerosi man mano che si procede verso l’estremità distale del bronchiolo, finché esso termina dividendosi in
2-10 condotti alveolari. La loro parete è formata da una successione di alveoli e termina in un alveolo. Questa parte terminale delle vie respiratorie prende il nome di infundibolo o sacco alveolare. Al punto di attacco di ciascun alveolo, la parete dei bronchioli è avvolta da fascetti muscolari che formano una specie di manicotto che regola il flusso dell’aria in entrata mossi dagli impulsi involontari provenienti dai plessi polmonari anteriore e posteriore del vago e dei nervi simpatici toracolombari: come i bronchi, anche nervi, vasi sanguigni e vasi linfatici si ramificano fino agli alveoli. La circolazione polmonare e la circolazione bronchiale.
I due rami dell’ arteria polmonare ad esempio, entrano nei polmoni a livello dell’ilo e, seguendo la ramificazione bronchiale, si suddividono fino a diventare arteriole alveolari. La fitta rete di capillari cui danno origine attraversa la parete degli alveoli confluendo nelle venule che decorrono nei setti interlobulari riunendosi in rami venosi. Questi, accompagnando il decorso dei bronchi (di solito dal lato opposto delle arterie) costituiscono le due vene polmonari che, uscite dall’ilo, confluiscono nell’atrio sinistro del cuore.
Ma i vasi sanguigni che entrano nei polmoni costituiscono 2 diversi sistemi: uno funzionale (piccola circolazione), che abbiamo appena descritto e che permette lo scambio di gas fra sangue e aria, l’altro nutritizio (grande circolazione) che porta nutrimento alle strutture cellulari di polmoni e bronchi.
Esso è formato dalle arterie bronchiali che originano dall’aorta e che si ramificano nella parete dei bronchi in due reti capillari (una profonda, per muscoli e ghiandole, una superficiale per la mucosa). A loro volta, le arteriole confluiscono fino a costituire le vene bronchiali che, uscendo dall’ilo, sboccano nelle vene azigos e emiazigos.
Tuttavia, i due sistemi circolatori polmonari non sono completamente indipendenti: alcune vene bronchiali sboccano nelle vene polmonari, e alcuni rami delle arterie polmonari sono uniti a quelli delle arterie bronchiali da piccoli rami trasversali, collegati a volte anche con le vene bronchiali. Infine, il sangue che circola nei capillari alveolari può fluire sia nelle venule bronchiali, sia in quelle polmonari.

GLI ALVEOLI
La parete alveolare costituisce la barriera fra aria e sangue. Essa è formata da diversi strati cellulari:
– l’epitelio alveolare costituito da pneumociti di 1° e 2° tipo e da macrofagi. In parti-colare, i pneumociti di 2° tipo hanno microvilli rivolti verso il lume dell’alveolo, e producono lipoproteine ad azione surfac-tante che vengono secrete e si stratificano sulla superficie interna dell’alveolo. I macrofagi alveolari, dotati di movimenti ameboidi, si trovano nei setti intralveolari, nell’epitelio o liberi, nel lume alveolare: essi svolgono la loro attività difensiva e di pulizia (conten-gono, infatti, granuli fagocitati, generalmente di carbone);
-la lamina basale dell’epitelio alveolare,
-la lamina basale dell’endotelio capillare,
-l’endotelio del capillare sanguigno.
I capillari sono sottilissimi: hanno un lume di 5-6 m, dove può passare un solo globulo rosso. L’endotelio che li delimita è continuo, privo di pori o fenestrature, mentre lo stroma pericapillare è minimo, formato da fibre elastiche e di collagene oltre che da cellule connettivali.
In alcuni punti le lamine basali sono fuse, in altri sono separate da fibre e cellule connettivali: lo spessore totale della parete alveolare può varirare da 0,2 a 0,7 um.

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